Video Uno
Verdone racconta e si racconta nella Trastevere dei suoi esordi cinematografici con “Un sacco bello”. …Aneddoti, collaboratori, le emozioni e la scelta degli attori. Dal suo incontro con Sergio Leone alle richieste fatte a Ennio Morricone..
Dietro quello che è a tutt’oggi un cult movie , c’era tutta una Roma che non esiste più ed anche un cinema Italiano, che aveva maestri e fucine di personaggi ed icone e… di Verdone che teniamo nel cuore, qui apre per noi il cassetto dei ricordi più intimi e misconosciuti, guardateli, ci sono davvero episodi commoventi e piccoli segreti.
« Un sacco bello riprendeva nel titolo uno dei suoi tormentoni tipici e, nella struttura, somigliava ad una puntata di Non stop: tre storie che si intrecciano e consentono all’attore di vestire sei personaggi, un saggio di bravura che si concedeva spesso il grandissimo Peter Sellers ma che nel cinema italiano non era molto frequente (qualcosa di simile avevano fatto Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman in I Mostri di Dino Risi). »
Il film viene girato “in cinque settimane e due giorni” contro le sette settimane inizialmente previste, con grande difficoltà da parte di Verdone, che alla vigilia dell’inizio della lavorazione viene preso da un forte attacco di emorroidi.
Il recitare personaggi propri, i cui dialoghi erano presenti nella sua mente prima ancora di stendere la sceneggiatura, gli dà la giusta carica e gli consente di ridurre i tempi, risparmiando una parte non indifferente del budget.
Dopo il grande successo del programma televisivo Non Stop, nel quale si produceva negli stessi personaggi che lo avrebbero poi reso celebre al cinema, Verdone riceve numerose telefonate da parte di produttori e registi; tutti vogliono farlo debuttare al cinema. Il regista Pasquale Festa Campanile gli fa sostenere un mal riuscito provino per “Il corpo della Ragassa”, Adriano Celentano gli propone una parte in Asso, ma l’attore romano rifiuta entrambe le proposte, convinto che la chiamata decisiva non sia ancora arrivata.
Quando all’altro capo del telefono gli parla Sergio Leone, regista di cui è grande ammiratore, è convinto che il momento giusto sia arrivato; Leone sarà il produttore del suo primo film, che non può che portare sul grande schermo i personaggi che l’attore ha portato al successo alla TV, inoltre seguì da vicino Carlo Verdone nella realizzazione del film (e di Bianco Rosso e Verdone) di cui acquistò i diritti, per poi rivenderli alla Medusa Distribuzione.
«Ma quante anime c’hai dentro?…Tu non sei un personaggio, sei un autobus de personaggi!». Con queste parole il grande regista Sergio Leone accoglie in casa sua nel 1977 un giovanissimo Carlo Verdone, dopo averlo visto cimentarsi al teatro cabaret Alberichino nello spettacolo «Tali e quali», l’ultimo tentativo del comico romano prima di abbandonare il mondo dello spettacolo.
Per nostra fortuna il maestro del western all’italiana viene colpito dal suo talento, e decide di produrre il film “Un sacco Bello”: per Verdone sarà la svolta e l’inizio di una brillante carriera cinematografica, nella doppia veste di regista e di versatile attore per colleghi come il premio Oscar Paolo Sorrentino de «La grande bellezza».
Romano doc, nato il 17 novembre del 1950 sotto la buona stella del cinema, con un destino che si direbbe segnato, a partire da suo padre Mario, docente di storia del cinema e dirigente del Centro Sperimentale di Cinematografia, amico di mostri sacri come Pasolini, Lattuada, Zavattini e Rossellini, e si potrebbe continuare con la strana coincidenza di esser stato vicino di casa Alberto Sordi e Isabella Rossellini, da cui Verdone compra la Super 8 con cui girerà i suoi primi corti. Gli esordi da regista propongono una comicità a tutto tondo, in cui Verdone dà vita a una lunga serie di «tipi» italiani, alcuni dei quali già sperimentati in tv nella trasmissione cult «Non stop», per passare via via a pellicole dal retrogusto più amaro, dove i personaggi si fanno più sfaccettati e mostrano i loro lati meno nobili, cinici e mediocri. Una commedia che si fa meno leggera, restando però garbata e mai volgare, con personaggi in cui ognuno può riconoscersi, complice il grande talento di Verdone, capace di far ridere e al tempo stesso raccontare il lato tragico della vita, come solo i veri attori comici sanno fare.
L’idea fa presto a venir messa nero su bianco, anche grazie alla collaborazione di sceneggiatori come Piero de Bernardi e Leonardo Benvenuti, ma non altrettanto facile appare reperire il regista. Dopo aver contattato Lina Wertmuller e Steno, Leone propone a Verdone di dirigersi da solo in quanto i personaggi sono suoi fino al midollo.
Gli esterni sono girati tutti a Roma, qui ne elenchiamo alcune Location con frame del film. Un tributo al luogo che ne è icona e simbolo (Porta Settimiana) è stato posto in loco con una targa, dai Ragazzi del Cinema America.
Una realtà consolidatasi a suon di battaglie e coraggiosi eventi per il recupero della sala omonima, ma che estende il proprio impegno di sensibilizzazione e cultura dove può, un piccolo ma agguerrito , giovane ed ambizioso, esercito di amanti del cinema e delle sale “sconsacrate”, che da anni gratifica rione e l’intera città con grandi iniziative come L’arena estiva in Piazza San Cosimato, che va avanti da stagioni incontrando sempre maggiori consensi https://trasteverecinema.it/ e che ha visto Carlo Verdone frequente ospite e sponsor di pellicole sue ed altrui (un magnifico tributo a Sergio Leone con una arena bis sulla scalea del Tamburino, accanto la sua vecchia casa). I ragazzi hanno dopo molte peregrinazioni e battaglie, vinto un bando che consentirà loro di gestire la Sala Troisi e proseguire nelle altre stagioni, la loro nobile opera di divulgazione e battaglia “pro cinema” e recupero sale di proiezione dall’oblio ed incuria. A loro facciamo i migliori auguri per una nuova annata piena di eventi e riscontri.
Porta Settimiana , a Trastevere, casa di Leo e strada di incontro con Marisol.
- Piazza di Santa Maria in Trastevere /Vicolo dell fonte dell’olio , ostello della gioventù.
Bioparco , ex Giardino Zoologico di Roma.
- L’attuale Via Luigi Petroselli,luogo di incontro e di congedo tra Ruggero ed il padre, all’epoca tratto di Via del Teatro di Marcello
- Porta San Paolo, dove il padre di Ruggero telefona da una Cabina Telefonica
- Luogo di incontro di Sergio ed Enzo presso il famoso Palo della Morte, attualmente rimosso, è via Giovanni Conti sito nel quartiere di Vigne Nuove, nel quadrante nord di Roma, nei pressi del nuovo centro commerciale della Bufalotta e non, come ricordato nei contenuti speciali del dvd, in viale Erminio Spalla nel quartiere di Roma 70, nei pressi del quartiere EUR. Renato Scarpa che interpretava Sergio mostra in un’intervista come la zona sia stata negli anni abitata e rivalutata e non più desolata come lo era all’epoca del film..
- Via Cassia Valentana(Cassia bis), sede del breve tragitto di Enzo e Sergio.
- Piazza dei Partigiani, davanti alla Stazione Ostiense, sede dell’appuntamento finale di Enzo con l’amico di Martucci.
- Via Giuseppe Garibaldi, nei pressi di Porta Settimiana a Trastevere, dove inzia, così nel medesimo luogo finisce con scena “Chapliniana”, del commiato di Leo ed inquadratura dei titoli di coda.
Video 2
Ed adesso godetevi la seconda parte di questo magnifico speciale che i fratelli Verdone hanno realizzato per la versione commemorativa del DVD di “Un sacco bello”
Ciao a tutti!
emozionato e quasi commosso vorrei chiedere se fosse poossibile fare una visita guidata per tutti questi storici set viventi….un abbraccio!