…I Sacconi rossi sono un viaggio in quella Roma Nascosta, sepolta ed un po’ dimenticata, suggestioni diffuse nella loro Cripta, nei sotterranei dell’Isola Tiberina, dove ogni anno si rinnova una tradizione mai perduta.
La Storia
I Sacconi Rossi, chiamati così per il cappuccio e mantello rosso che indossano sin dal secolo XVII, erano gli appartenenti alla “Veneranda confraternita de’ devoti di Gesù Cristo al Calvario e di Maria Santissima Addolorata” e avevano il compito di ripescare e dare sepoltura agli annegati nel Tevere che nessuno reclamava.
Questa antica tradizione di pietà rivive sulle rive del Tevere grazie all’Arciconfraternita, nello spirito del recupero di antiche usanze religiose romane. A Roma, nel 1776, fu canonicamente eretta nell’Isola Tiberina la Confraternita detta “dei Sacconi Rossi” per via dell’abito, ma il cui nome completo era in realtà più complesso: Confraternita dei Devoti di Gesù al Calvario e di Maria SS. Addolorata in sollievo delle Anime sante del Purgatorio.
Tra le opere di pietà del sodalizio vi era quello di recuperare le salme di coloro che perivano nel fiume e di celebrare SS. Messe in loro suffragio.
Santa Maria dell’Orto
Per le vicende dei tempi l’iniziativa ebbe poi a estinguersi, ma dal 1983 essa ha avuto nuovo impulso per merito dell’Arciconfraternita di S. Maria dell’Orto. Da allora, il 2 novembre di ogni anno una S. Messa viene celebrata nella Chiesa di S. Giovanni Calibita, officiata dai padri dell’Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Dio più noto come “Fatebenefratelli”, cui fa seguito una suggestiva processione con le torce accese lungo le rive dell’Isola al fine di gettare nel Tevere una corona di fiori accompagnata dalle preci per i defunti.
La cerimonia vede i Sacconi Rossi e i “fratelloni” della Madonna dell’Orto uniti in preghiera con un gran numero di fedeli nella S. Messa serale di suffragio: la lunghissima processione salmodiante al lume dei ceri consente di rievocare la pia atmosfera delle più genuine tradizioni popolari d’un tempo.
Negli ultimi anni la tradizione della Confraternita dei Sacconi Rossi è stata raccolta dalla Comunità religiosa e ospedaliera del Fatebenefratelli del vicino ospedale di San Giovanni Calibita.
L’Isola Tiberina
Dal ‘600 la Confraternita ha sede presso la chiesta di San Bartolomeo all’Isola, sull’Isola Tiberina, dove dai primi anni ’90 ogni 2 novembre, giorno della Commemorazione dei Defunti, col patrocinio dell’Ospedale San Giovanni Calibita (tenuto dai Fatebenefratelli) ha luogo una processione notturna, durante la quale i confratelli gettano una corona di fiori nel fiume in ricordo degli annegati.
La processione è tanto suggestiva, quanto la cripta “nel cimitero sotterraneo del convento” è macabra, decorata con le ossa e i crani degli annegati, secondo un’usanza decorativa citata anche nel film documentario Mondo cane (1962).
Oltre consigliarvi di non perdere la processione, vi invitiamo ad una visita alla Chiesa medioevale di San Bartolomeo, dove sulle scalette del presbiterio c’è un pozzo ricavato da una colonna antica che una tradizione fa risalire al pozzo dell’acqua salutare del Tempio di Esculapio, del quale la chiesa prese il posto.
La chiesa contiene anche una palla di cannone francese precipitata durante gli scontri della repubblica Romana che lascio miracolosamente illesi i Fedeli durante una funzione, ma ne parleremo in un post dedicato a isola e chiesa, vi regaliamo rare foto invece, della cripta a S.Maria alla Scala, aperta eccezionalmente per la ricorrenza 2017.