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Piazza Trilussa, la Fontana ed altre storie

Piazza Trilussa:  una fontana mille aneddoti…

 

Nelle sue stratificazioni storiche ed urbanistiche, Roma ha visto cambiamenti nei secoli, ma quelli perpetrati dai Savoia, re della novella Italia, per rendere la capitale sicura da alluvioni , furono i più intensi e repentini degli ultimi secoli ( nello stesso anno dell’insediamento, si registrò una devastante piena record).

A seguito delle suddette piene ,vennero presi  interventi al riguardo, dove si optò per il progetto Carnevari; che prevedeva pesanti demolizioni su entrambe le rive del fiume. Unico regalo di tali brutali demolizioni, che non risparmiarono chiese e reperti dell’impero, fu l’acquisizione per Trastevere, di una fontana in precedenza addossata sulla sponda opposta, al palazzo cosiddetto dei Centopreti a piazza Pallotti.

La prima veste della piazza dopo la trasposizione della Fontana; giardini e sampietrini dove oggi c’è scalinata. Le demolizioni degli edifici a sinistra e la successiva costruzione dell’attuale edificio, muterà questa cartolina dopo appena due anni.

Di fronte a ponte Sisto, si apre oggi piazza Trilussa (che in passato era “piazza di ponte Sisto”) la bellissima fontana fa bella mostra di se, oltre che dell’acqua. Commissionata da Paolo V Borghese agli architetti Van Santen (detto “il Vasanzio”) e Giovanni Fontana: è la seconda mostra dell’Acqua Paola (dopo la Fontana Paola), ossia dell’antico acquedotto Traiano, a seguito del prolungamento della sua canalizzazione per alimentare, oltre ai rioni di Trastevere e Borgo, anche quelli di Regola e Ponte.

Incisione e foto della quinta di Via Giulia; Piazza Pallotti, durante le demolizioni. Uno spicchio di ponte si intravvede a destra alla fine di via dei pettinari. Ai due capi del ponte gli edifici erano addossati al ponte come oggi possiamo vedere solo a ponte Fabricio all’isola Tiberina.


Originariamente come detto, la fontana era situata dalla parte opposta del fiume, sullo sfondo di via Giulia, addossata all’edificio denominato dei Centopreti: , risalente al 1879, le foto ci mostrano la fontana nel suo luogo originario, affiancata dai due portali, entrambi demoliti, realizzati da Domenico Fontana nel 1587 ed appartenenti all’Ospizio dei Mendicanti o dei Centopreti.

Vista dall’edificio in Piazza di Ponte, verso il ponte prospicente; si vedono ancora le rive non muragliate, il palazzo dei centopreti ed il ponte senza ancora le banchine in ghisa, poste durante la posa degli argini del fiume.
Mappa del Falda a volo d’uccello, ecco come appariva la piazza oltre gli edifici addossati a Ponte Sisto nell’ 800
Il progetto Carnevari ed il suo impatto nella zona ove i lavori ebbero inizio, oltre al corso del fiume drasticamente mutato, con la perdita della metà dei giardini della Farnesina, si evince l’entità delle demolizioni proprio allo sbocco di Ponte Sisto
Piazza e via di Ponte Sisto (al centro) mentre imperversano demolizioni su quello che sarà il lungotevere della Farnesina (un tempo vicolo omonimo), l’edificio a sinistra equivale vista la foto fatta dal ponte, all’attuale area della piazza pedonale.
Via di Ponte Sisto, foto effettuata all’angolo con vicolo del quartiere, la freccia verde indica Ponte Sisto e alla fine del vicolo di fronte si vede quella attuale piazza Trilussa dove c’è enoteca Ferrara, freccia rossa.
In alto al centro, si costruisce il primo edificio sul lungotevere Raffaello Sanzio (quello di Freni e Frizioni per intenderci)…sotto la palazzina del 600 tra il moro e politeama, le case di sinistra lasceranno una volta demolite, posto all’edificio attuale, quello del bar Friends / Meccanismo…per intenderci.
Piazza di ponte Sistro. il palazzo in costruzione è quello di Freni e Frizioni, al centro la palazzina di Enoteca Ferrara…a destra il bel edificio seicentesco demolito
Qui per raccapezzarsi, il punto di vista è con le spalle all’Enoteca Ferrara, a sinistra via Bendetta, sopra la carrozza si vede l’altana del Borromini a palazzo falconieri e la rampa di ponte Sisto più in basso, tutto verrà demolito per la costruzione dei muraglioni.

Altri rimandi li lasciamo ad un post sul ponte e la sua storia, che merita un articolo a se, ma una foto vale più di tante parole; questo raro scatto di fine 800 dalla metà del ponte verso la novella fontana appena inaugurata.

La fontana, trasferita in questa piazza nel 1898, in seguito alla costruzione dei muraglioni del Tevere, è costruita con un muro di blocchi di travertino; l’arco  racchiuso tra colonne e piloni a bugnato liscio , risale al 1613. I basamenti delle due colonne sono decorati con draghi, simbolo araldico della famiglia Borghese. In alto, la composizione è chiusa da un frontone con un’iscrizione, sormontata dal grande stemma di casa Borghese. L’acqua fuoriesce dalla sommità dell’arcata e, sotto forma di zampillo, dalle bocche dei draghi.

Nel rimontare la fontana dopo appena qualche anno, molti frammenti della medesima erano andati persi e furono rifatti grazie a foto ed incisioni. l’assetto della piazza, tra scalinate e grate, subirà ulteriori modifiche negli anni a venire
Il corpo della fontana posta in un terrapieno ove insistevano edifici poi demoliti a piazza di Ponte questo il suo nome fino il 1954. Un fulmine colpirà nei primi del 900 il cielo della Fontana, disintegrando una delle due chiavi papali ai lati dello stemma
21 Dicembre 1954, in occasione della apposizione del busto al Poeta Trilussa, si intitola anche la piazza al medesimo.
Sindaco ed autorità celebrano la novella Piazza Trilussa

Il 21 Dicembre ,a distanza di pochi anni dalla perdita del Poeta Trilussa, venne deciso di commemorarlo intitolandogli la piazza e ponendovi un busto a memoria; la foggia del medesimo, ispirò l’ironia ed il sarcasmo che il suo stile aveva lasciato in numerosi giornalisti e proseliti. Davvero unico questo trafiletto la cui satira è forse più degna del monumento a lui dedicato, in un numero del 1958 del settimanale satirico “Il travaso delle idee”, ecco come Guasta parlò della statua:

Davanti la fontana anche nella piazzetta a lato, il toponimo Piazza Trilussa, diviene realta; 21 Dicembre 1954
Rosa Tomei, per anni al fianco del Poeta, nell’abbracio al suo busto appena inaugurato 1954
Bimbo del 60…la foto sul basamento di Trilussa è un classico battesimo trasteverino

“Pover’amico mio, chi t’ha stroppiato?”

…Tu che vivo parevi un monumento,
ner monumento pari un disgrazziato,
tu ch’eri tanto bello, fai spavento.
Io me ce sento rabbia, me ce sento,
de nun potè conosce ‘st’ammazzato
che prima t’ha scolpito a tradimento,
poi mette in mostra er corpo del reato.

Tutto pè sbieco, mezz’a pecorone,
lui pò ringrazzià Iddio che nun te vedi
arinnicchiato accanto ar Fontanone.

Se te vedessi, Trì, nun ciabbozzavi
e benchè t’abbia fatto senza piedi,
ma sai li carci in culo che je davi!

Una rosa per Trilussa…

La statua in bronzo fu realizzata dallo scultore Lorenzo Ferri e l’inaugurazione avvenne il 21 dicembre 1954. Accanto alla sua immagine è riportata una sua poesia, “All’ombra”, scelta, probabilmente, perché più delle altre rispecchia il moralismo, l’arguzia aperta e cordiale, che nasconde un’ombra di disprezzo verso le vicende umane, di questo grande personaggio: “Mentre me leggo er solito giornale spaparacchiato all’ombra d’un pajaro, vedo un porco e je dico: – Addio, majale! vedo un ciuccio e je dico: – Addio, somaro! Forse ‘ste bestie nun me capiranno, ma provo armeno la soddisfazzione de poté dì le cose come stanno senza paura de finì in priggione”. 

Bambini e Trilussa anni 60
Bambini degli anni 50 alla ricerca di refrigerio nella fontana Trilussa

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