Una breve prefazione a questo racconto ci sembra necessaria; si tratta di Racconti ed aneddoti trasteverini , tramandati dal “Capoccione” a sua nipote Valentina che ne ha conservato memoria scritta, un po per un compito impartito dal Prof di storia, che li invitava a raccogliere memorie dirette dai propri nonni, ma anche per il piacere di conoscere come era la vita a Roma prima , durante e dopo la guerra e conoscere meglio questo rione e questa città, attraverso gli occhi di chi purtroppo, più non vedeva, ( nonno Amedeo), ma sapeva descrivere in puro “Tresteverino”, fatti ed accadimenti personali , dalle connotazioni storiche e sociali perfettamente contestualizzate nei rispettivi periodi storici.
Zio Oreste
” Zio Oreste invece, che in tempo de guerra aveva avuto fortuna, s’era riuscito a mette su na cooperativa de noleggio, non avendo fiji , venne e me chiese se volevo una concessione taxi. Te poi solo immaggina’ la risposta mia?!. Finalmente un lavoro onesto, ed in più c’avevo a portata de mano un biglietto pe fa er giro de Roma mia tutti li giorni. Quer bijetto se chiamava Concessione n’ 283. A Roma nun eravamo manco in 300.
E me comprò pure na 1.100 Baulletto ….come era bella, me la lustravo prima de partì e quanno ritornavo. Er tassinaro nun poteva esse un vetturino qualunque, doveva esse un Cicerone. Quanto me piaceva de raccontaje Roma a quella gente, qua rcuno nun m’avrà manco ascortato, ma a me bestava de vedè quell’incanto e de potè parlanne come un amatore. Mamma mia li chilometri che c’ho fatto sopra , pensa che una vorta ce misi dentro 11 regazzini e andettimo a Ostia a fa le lumache, co quello scemo der lenzetta , sto disgraito, ce fece fermà dalle guardie perché stava co li piedi de fori ar finestrino…..”(Valentina)…A quel punto abbassa la testa ride mettendosi le mani intorno al viso…..e sembra ritornare indietro nel tempo….
Piazza Santa Maria in Trastevere fine anni 40’….Amedeo ; camicia bianca manica corta , cintura in pelle e pantalone lungo con mocassino. Chinato è li dietro al suo taxi che con una pezza gli da l’ultima lucidata. Arriva Balilla e gli dice : “ Amedeo mio anvedi che robetta!” e con fare stupito gira intorno alla macchina nuova di zecca.
Amedeo : “ a Balì questo è un regalo de mi zio Oreste, è un biglietto pe fa er giro de Roma mia” Mentre i due si divertono a scherzare arriva una bella signora dai modi gentili che gli chiede se è libero. Amedeo risponde di si , le apre lo sportello e tutto impettito saluta Balilla e si mette al volante pronto a quella prima corsa da tassista. Balilla :” Daje Amedè che è iniziata l’avventura!!!” e con una botta sul retro gli vuole augurare buon viaggio. Amedeo tra i denti sussurra, indiscreto alle orecchie della nobile compagnia :
“ Limortacci tua Bali’ “ ….e più ridente che preoccupato inizia quella corsa…..La mente torna nuovamente lì da Valentina…e le dice …” Quante risate Valentì, Trastevere era piena de Trasteverini , le piazze sotto la festa erano piene de gente, li regazzini che corevano e giocavano, chi venneva l’aranciata, chi riapriva le sigarette spente pe rivennese er tabacco, la sera ognuno portava quarcosa da casa e se magnava insieme, ce piaceva tanto , mica come oggi , sempre co sti cellulari in mano, ve state a rincojonì.” Valentina ride e lo prende per mano ….e gli risponde…” e che dovemo fa No?….è il futuro dobbiamo andare avanti!”…. A quel punto la nonna torna e dice “daje Amedè sé fatta ora , te devi preparà! “
Abitavo a via della paglia 29 e temistocle era un po’ più piccolo, io sono del 48 e giocavamo al don Orione dietro al cinema Induno, un giorno don Pizzi ci disse di aver ceduto alla Lazio : Temistocle, Frau e Bruno Giordano
Ciao ” ragazzi” da Bruno detto Casetta
bruno ti saremmo grati se ci scrivi su mail rione13@live.it o su messaggi della pagina e ci raccontassi anche tu qulche bel aneddoto
bello!! aspetto altri pezzi di vita Trasteverina.