…Quando vediamo una foto d’epoca, istintivamente la confrontiamo mentalmente con lo stato attuale del soggetto .
L’occasione di poter creare questo incontro col passato a “tiro di sguardo”, ci è stata offerta da @TeverEstate, che ne ha curato l’allestimento, noi i contenuti.
Sono i pannelli estate romana collocati sotto Castel sant’Angelo, qui ne pubblichiamo solo alcuni; quelli sulla Spina di Borgo, ma ce ne sono altri su curiosità di Castello e del Ponte Sant’Angelo..
Spina di Borgo Pannello uno
Testo Uk by Elyssa Romewise
In 1500, in honour of the upcoming Catholic Jubilee, Pope Alexander VI (Borgia), in an attempt to alleviate traffic congestion, had a street created, which would lead to St. Peter’s Basilica. This street was called Via Alessandrina (named for the Pope). The Romans, however, called it Via di Borgo Nuovo (because the area where the Vatican was had become known the the “burg”, or separate town, from Rome).
The Borgo buildings were delimited by two streets converging in the shape of a wedge, so you had Borgo Nuovo to the north, and Borgo Vecchio to the south.
The result was a triangular urban layout, with an elongated tip that pointed towards Castel Sant’Angelo.
Since the layout of the new neighborhood resembled the “spine” of a Roman Circus, it was soon nicknamed the “Spina di Borgo”, or the “Spine of the Burg (neighbourhood or little town).”
(In ancient Rome, large oval racetracks, called “circuses”, had a “spine” down the middle. This was usually decorated with statues, and in the case of Circus Maximus in Rome, with enormous Egyptian obelisks.)
In the centuries that followed, many Popes tried to have this “borgo” demolished. The best architects of the day were called to take on the task, including Carlo Fontana in 1692, Cosimo Morelli in 1776, and Giuseppe Valadier (of which we have a drawing done in 1812).
However, it wasn’t until the turn of the century, and the signing of the Lateran Accords of 1929 between the Italian State and the Vatican, that the project was finally brought to fruition.
Between 1936 and 1937, The Borgo was completely dismantled. Over 4000 rooms, between shops, apartments churches and historic buildings were razed. In addition, some monumental fountains were moved (from piazza Scossacavalli in S. Andrea della Valle). About 6000 Romans were uprooted from their daily lives, and their jobs, to be largely displaced to suburbs built hurriedly on the margins of the city.
The architects Spaccarelli and Piacentini then began to redesign the new boulevard, which resulted in the demolition of even more buildings adjacent to the Spina and the rebuilding of others. The goal was to create a street that led straight to St. Peter’s dome.
The works ceased during World War II, leaving the area an open-air construction site.
A few years before the end of the war, the works were resumed and finally completed in the 1950’s, with the construction of side corridors and of obelisks-lampposts. This created the desired illusion of the straight road leading to the dome, when approached from Castel S.Angelo.
The current path of Conciliation was thus inaugurated.
Anche questo 2019 i pannelli sono esposti sotto Ponte S.Angelo, ma dalla parte opposta a Castello ed il confronto tra le foto e ciò che vi circonda è ancora più suggestivo…
Dalla Spina di Borgo a Via della Conciliazione Pannello Due
Le fasi delle demolizioni , eseguite a tempo record in meno di un anno, sono riassunte in questa carrellata fotografica che ne svela le fasi più salienti. In corso d’opera , tra ripensamenti e nuove ipotesi, si paventarono diverse soluzioni. Si credette persino di poter salvare il blocco tra Piazza Scossacavalli e Piazza Rusticucci, a farne da ultimo baluardo a quell’effetto sorpresa che, al contrario, la successiva demolizione dei suoi pregevoli edifici, cancellò per sempre.
La ricerca della quinta monumentale..Pannello Tre
Il confronto tra Spina e Conciliazione è evidenziato in questa composizione fotografica che ne svela curiosi momenti intermedi.
Una volta finita di demolire la Spina (un progetto che covava da secoli in realtà…), ci si accorse che la prospettiva
bramata non era quella ottenuta.
Questo diede luogo a successive demolizioni di molti edifici anche di pregio, nei borghi adiacenti.
Malgrado lo stop ai Lavori nel periodo bellico, alla fine dei medesimi la zona fu sottoposta ad ulteriori demolizioni e ricostruzioni intensive per ottenere un effetto prospettico coerente al progetto Piacentini-Spaccarelli.
Significative le immagini della demolizione di Palazzo dei Convertendi, ultimo ostacolo alla bramata visione della Cupola da Castello.
La Spina com’era…Pannello Quattro
Niente come le immagini, può regalare un confronto con lo stato attuale dell’assetto urbanistico, da Piazza Pia verso il Cupolone.
In questa ricerca iconografica, abbiamo cercato di darvene le più rappresentative immagini frontali, lasciando alla vostra immaginazione, quell’effetto di stupore che doveva essere percorrere vicoli e borghi, per poi vedere la maestosità della Basilica , svelarsi all’ultimo angolo.
Un contrasto visivo voluto, giocato tra le proporzioni delle casupole basse e la statura del Cupolone, che giunti alla fine,ne amplificava l’effetto. Pannelli estate romana.
La Spina Video
La nascita della Conciliazione…Pannello Cinque
L’entrata in guerra fermò i lavori per la conciliazione, lasciando per anni al posto della spina un cantiere dai vuoti innaturali .
La necessità poi di un ingresso che la raccordasse a Ponte Vittorio, costò pesanti demolizioni anche accanto S.Spirito in Sassia .
Una curiosità: prima del conflitto ci fu l’esperimento del “Nobile Impedimento”; un enorme posticcio di cartapesta simulante un colonnato destinato a chiudere quelli Berniniani alla fine della Conciliazione.
Malgrado la meticolosità: ( fu posto su carrelli per studiarne l’esatto posizionamento prospettico), il progetto sarà accantonato a causa del conflitto. Pannelli estate romana
Dagli Obelischi all’anno Santo del 1950…Pannello Sei
Dopo l’ingresso degli Americani in Città , ad un anno dalla fine del conflitto ripresero alacremente i lavori per terminare Via della Conciliazione in tempo per il Giubileo del 1950.
Terminati i propilei verso il colonnato , per correggere ulteriormente la “parallelasse” verso la basilica, si costruirono due corridoi laterali alla via, guarniti di obelischi marmorei che sarebbero serviti anche per l’illuminazione .
Il risultato è quello che oggi vediamo, mortificato ulteriormente dal biancore dei Led, altra storia invece, l’illuminazione con oltre 5000 ceri che inaugurò quel Giubileo. Pannelli estate romana
Estate romana nei luoghi che furono del “Ciriola”
Lino Ventura e Giovanna Ralli dal Ciriola per il film “Carmen di Trastevere”
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