..Fontane che danno vino
Quante volte passiamo di fronte a pezzi di storia distrattamente, a piedi o con l’auto, da turisti o residenti…eppure ai piedi della cordonata (la scalinata michelangiolesca del campidoglio) ..ci sono autentici gioielli: i 2 Leoni del Campidoglio. Provengono dal tempio di Iside e Serapide, (detto anche Iseo Campense) in campo Marzio. Essi probabilmente facevano bella mostra di se accanto gli obelischi rosa sparsi oggi, nei quattro angoli di Roma.
Forse i due leoni scuri in basalto, erano presumibilmente ai piedi della statua di Marco Aurelio, quando venne spostata nei pressi di S.Giovanni in Laterano nel VII secolo…per poi essere riportata da Paolo III nel 1538..in campidoglio probabilmente i due leoni andarono temporaneamente ad ornare l’ingresso di S.Stefano del Cacco ..( o forse sono sempre stati li perché vicini al tempio di Iside). Nel 1582 comunque vennero portati in campidoglio, ma solo sei anni più tardi, con l’avvento dell’acqua felice sul colle..Della Porta li trasformò in fontane ponendoli ai piedi della cordonata e dotandoli di due vasche: calici di travertino, disegnati dal marmoraro Camillo Rusconi ed eseguiti dallo scalpellino Francesco Scardua, che ricevevano l’acqua proveniente dalle cannelle inserite nelle bocche dei leoni.
Per due secoli in occasioni particolari, veniva fatto uscire vino bianco a sinistra e rosso a destra, proveniente da Marino….
In occasione di particolari cerimonie, quali il ricevimento nel palazzo senatorio di un nuovo ambasciatore o nel “trionfal possesso” della Basilica Lateranense da parte del papa neoletto, dalla loro bocca anzichè acqua sgorgava vino “l’uno bianco e l’altro rosso, con gran sollazzo del popolo, il quale d’ogni sesso ed età concorreva con tazze e fiaschi a bevere allegramente, et altri a gara, et a forza di pugni s’avanzavano a farne acquisto con la panza e con boccali”.
Un tempo al popolo si concedevano bonus popolari e tangibili al fine di creare consensi, un po come oggi… ma più platealmente ruffiani e non conditi da velleità sociali…
..Ma è altresì viva nei ricordi popolari, che nella vicina scala dell’Ara Coeli, i Villici scesi a Roma, usavano accamparcisi, per essere pronti a vendere le merci il mattino successivo di buon ora..
Al Nobile Caffarelli, che aveva palazzo a via delle tre pile alla sinistra del Campidoglio, questa cosa non andava giù, cosicché a blandi tentativi educati e deterrenti come cancellate.
Un giorno, anzi una notte arrivo all’epilogo decisivo, aiutato da servitori, spinse giù delle botti piene di sassi sugli ignari dormienti…morti e feriti…ma poco tempo dopo tutto tornò così fino a quando questa transumanza di maestranze non venne soppiantata da progresso e trasporti motorizzati
E ciò avvenne in almeno due occasioni documentate: nel 1644 per l’incoronazione Innocenzo X, Pamphilj (1644-1655), e nel 1670 per l’elezione al trono di papa Clemente X, Altieri (1670-1676)
Quest’utlima circostanza è ricordata dal diarista Fulvio Servanzio:”sub clivo capitolino duo leones in fontes erecti, acquarum vice pretiosum vinum emittebant ad populi commodum et saturitatem”. E sembra che dopo tale distribuzione non si siano più ripetute le generose elargizioni di vino al popolo.
Nel 1885 le vaschette vennero distrutte e i leoni trasferiti nel Museo Capitolino. Furono sostituiti con copie di marmo bigio. Essi furono nuovamente collocati in loco nel 1956, grazie al prof. Carlo Pietrangeli.. tornarono a versare acqua nelle fontanelle rifatte su vecchi documenti, sia pure in forma semplificata…Per ulteriori ragguagli nella zona trovate altri articoli nel sito , sulla Casa di Michelangelo e su via tor de Specchi.